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domenica 16 aprile 2023

Confronto mortalita' 2022 e 2019

L'Istat ha appena pubblicato la mortalita' per sesso e per fascia di eta'.
Avevo sperato che comparisse l'effetto della costante riduzione della mortalita',.
Ogni anno dal 1974 al 2019 la riduzione della mortalita' e' stata del 4 % per anno ed aggiunge tre mesi alla vita media degli italiani.
Invece la vita media per gli uomini e' stata nel 2022  piu' bassa rispetto al 2019 sia pure di poco: 81.56 anni nel 2019 e 80.98 anni nel 2022. Quindi oltre mezzo anno in meno.
Questo per tutti gli italiani.


Praticamente per ogni eta', sia per gli uomini che per le donne, la mortalita' nel 2022, curva verde, risulta piu' alta che nel 2019.
Per apprezzare meglio il dato facciamo il rapporto delle mortalita'.

La mortalita' quindi invece di ridursi nel tre anni del 12% e' aumentata del 7%.
Cio' vale anche per le donne.
Nella fascia di eta' fra gli ottanta ed i novanta anni, quando la mortalità e' significativa, il peggioramento e' anche maggiore.
Il Covid sembra acqua passata, tuttavia nel 2022 ha fatto registrare 46700 decessi.
Ed e' al al quarto posto dopo le malattie respiratorie, precedendo di poco le malattie del sistema endocrino, 45 mila decessi. I decessi totali sono stati  713500.
Molti attribuiscono il peggioramento al caldo dell'estate del 2022.
Credo invece che sia dovuto ad un reale peggioramento della salute degli italiani dovuto alla ridotta attenzione per via della ridotta disponibilita' del sistema sanitario, distolto dall'emergenza Covid.

mercoledì 19 ottobre 2022

Il progresso medico, la riduzione della mortalità

 La misura migliore del progresso medico e' la riduzione  della mortalita'.



Negli ultimi 40 anni il ritmo del miglioramento e' stato notevole: in Italia per le eta' comprese da 40 a 75 anni la riduzione della mortalita' e' stata superiore al 2.5 per cento per anno.
Cio' ha portato ad riduzione della mortalita' per molte fasce di eta' del 40%.
In soli 40 anni la probabilita' di morire si e' piu' che dimezzata.
Si osservi come sotto i 60 anni l'Italia e' progredita piu' dell'Inghilterra.
Dopo i 60 anni il ritmo del progresso e' identico sia in Italia che in Inghilterra, tuttavia l'Italia continua a mantenere in vantaggio che gia' aveva nel 1981.



Il progresso medico e' impressionante e sicuramente il Covid dara' origine ad una nuova accelerazione, ma ancora piu' sorprendente e' il netto vantaggio dell'Italia rispetto all'Inghilterra.
La spesa medica in UK e' pari al 10% del PIL, in Italia e' del 8.7 %, con un PIL pro-capite a ppp (parita' di potere di acquisto) di 50 K$ in UK e 45.7 K$ in Italia, inoltre l'eta' medi in UK e' 40.4 anni contro 46.9 anni dell'Italia (dati The Economist 2021).
Ogni 6/7 anni la mortalita' raddoppia e cosi pure l'incidenza delle malattie e le spese che ne conseguono.
Sono possibili due conclusioni:
- il sistema sanitario italiano ha una migliore efficienza rispetto a quello inglese 
- la salute degli italiani e' nettamente migliore di quella degli inglesi.
Entrambe le conclusioni meritano un approfondimento, comunque i dati mostrati a supporto sono molto chiari.





mercoledì 6 luglio 2022

Aspettativa di vita in Italia ed in Inghilterra

 L'aspetttiva di vita per gli uomini e', al momento attuale,  di 1.7 anni maggiore in Italia che in Inghilterra. Gli inglesi sono tuttavia molto orgogliosi del loro NHS. 
Alle olimpiadi del 2012, la glorificazione del loro sistema sanitario fu il punto focale dell'apertura dei giochi. A quel tempo la differenza. sempre a favore dell'Italia, era di 0.9 anni.
Adesso 2022, in meno di 10  anni la differenza e' diventata quasi 2 anni.
Due anni di vita in piu' non sono pochi.

La mortalita' per le varie eta' da un indicazione piu' precisa  dell'aspettativa di vita.

Ad eta' giovanili (40 e 50 anni) la mortalita' dipende piu' dalla società' che dalla medicina.
Hanno grande influenza le morti violente, quelle dovute al traffico e l'uso della droga.
Comunque l'andamento decrescente e' sicuramente  una buona indicazione del buon andamento della societa'. In questo range di eta' l'Italia  va meglio che l'Inghilterra.

La mortalita' in Italia nel 2020 e' quasi la meta' che in Inghilterra, sia a 40 anni che a 50 anni!

Nelle fasce successive di eta' abbiamo le morte premature dovute principalmente allo stile di vita.
La fascia degli 80 anni e' quella dove maggiore e' il numero di decessi e dove l'efficienza della sanita' ha piu' peso.

Da notare come in Italia la mortalita' per tutti i 40 anni considerati e' costantemente piu' bassa che in Inghilterra ed anzi per 60 anni il divario continua ad aumentare.
La differenza sembra modesta, ma con riferimento agli ultimi 5 anni e' del 18 % a 60 anni, 9 % a 70 anni, e 10 % a 80 anni. Non e' poco.
Da notare come sia in Italia che in Inghilterra in quaranta anni la mortalita' nella fascia di eta' da 60 ad 80 anni si e' dimezzata. Il ritmo del progresso e' praticamente uguale nelle due nazioni.

A 90 anni la mortalita' e' piu' alta in Italia del 5 %.
A100 anni torna a prevalere l'Italia.

Discussione
I dati mostrati mostrano indubbiamente una netta superiorita' del sistema italiano.
Quali siano le cause e' difficile da stabilire.
Utilizzando solo la mia esperienza personale posso fare le seguenti considerazioni.
In Italia gli operatori sanitari hanno maggiore liberta'.
Se vado a Catania oggi, domani posso fare una MRI senza problemi ad un costo tre volte inferiore che in Inghilterra.
Altro punto notevole e' la mancanza di responsabilità dei medici inglesi.
Alle 18 di venerdì gli Health Centre chiudono e chi si e' visto si e' visto. In 12 medici nessuno pensa che la la propria responsabilità' verso i pazienti si estenda anche al fine settimana.
Ma a questo si contrappone la maggiore spesa pro-capite in Inghilterra.
Una industria farmaceutica seconda solo a quella degli Stati Uniti.
Infrastrutture moderne.
Start-up per la salute 10 volte piu' numerose che in Italia.
Centri di ricerca medica e biologica di eccellenza.
La spesa medica in UK e' del 10% del Pil, mentre in Italia e' del 8.7 (dati da The Economist)


Risulta  difficile capire le cause della enorme differenza.
Circa dieci anni fa la UE ha finanziato uno studio per il confronto dei sistemi sanitari nazionali.
Purtroppo non sono riuscito a trovare il rapporto finale.

Ecco alcune ipotesi.

Per Ippocrate il suggerimento e' dieta ed esercizio.

La dieta.
L'ipotesi del vantaggio della dieta e' dunque di vecchia data, ma continua ad attrarre l'attenzione dei medici, oltre 3 articoli per settimana. 
Un risultato molto evidente della dieta non corretta e' l'obesita' tutte le nazioni sviluppate fanno di tutto per contenerla. Nei casi estremi ogni 4 chili di peso in eccesso riducono la vita attesa di un anno.
L'Inghilterra e' particolarmente attiva. Il governo Cameron ha lanciato la tassa sullo zucchero ed ha fatto pressioni sulle societa' manifatturiere per ridurre l'ammontare di zucchero utilizzato.
La disposizione di indicare le calorie per ogni piatto nei ristoranti e' di grande aiuto.
Da quando e' stata introdotto non entro più a Pizza Hut e faccio attenzione nella scelta del condimento.
Qualche salsa inglese ha piu' calorie dell'intero piatto.
Il ministro Sirchia aveva cercato di fare qualcosa di simile in Italia, ma e' riuscito solo ad attrirarsi l'ironia di qualche titolo di giornale. Il ministro delle mezze porzioni.
A Catania se mangiate alla Trattoria del Cavaliere e' inutile che chiedete di avere le porzioni piccole.
Il gestore mi ha detto che il cuoco si farebbe licenziare piuttosto che ridurre le porzioni.

L'attivita' fisica
E' il determinante della salute piu' importante, almeno prima dei 70 anni.
Se sei in grado di correre per 2400 metri in 12 minuti, la probabilità di morire prima dei 70 anni si riduce ad un quarto. Una studio su 300 mila soggetti divisi in quintili mostra chiaramente il primo quintile, quello in grado di correre, ha una mortalita' molto ridotta rispetto agli altri non solo per le malattie cardiocircolatorie ma anche per alcune forme di cancro.
Prima dei cinquanta anni chiunque si alleni puo' correre i 2400 metri nel tempo indicato senza farsi venire un infarto.
Se avete uno smart watch buono vi indica la massima capacita' aerobica.
Il limite indicato corrisponde a 40 mlO2/kg/min.
Abitudini di vita
Il fumo gia' da decenni e' combattuto praticamente da tutti i governi.
Di notevole successo le disposizione del ministro Veronesi.
Globalmente e' stimato  che le cattive abitudini possono togliere anche 10 anni alla vita attesa.

Molte societa' hanno dei programmi per migliorare la salute dei propri dipendenti,
In ST sono disponibili varie programmi per lo scopo.
I vari medici preposti hanno lo scopo di ridurre assenze ed ospedalizzazioni.
Notevole il confronto fra le varie sedi.
Ecco una sintesi di confronto fra l'Europa e l'Asia.

I dati mostrati sono vecchi, inizio del programma, e chiaramente si riferiscono ai dipendenti ST nei due continenti. In Europa principalmente Francia ed Italia, in Asia Singapore, Shenzhen, Tailandia, Filippine. Incredibilmente grandi le differenze per sport e fumo. 
Quasi sicuramente la situazione attuale e' migliorata per varie iniziative (docce per i ciclisti, campi da tennis etc)
Non sono disponibili i dati dell'andamento delle ospedalizzazioni, che costituisce la misura ultima del successo dell'iniziativa. Questo e' la misura del successo dell'iniziativa.

Conclusione
Chiaramente oltre al sistema sanitario ha molta importanza lo stile di vita e le varie disposizioni per il migliorare sia il sistema sanitario che gli stili di vita.
Non sono necessarie risorse, le regole ed i controlli molte volte sono sufficienti.
Spesso manca e' l'analisi dei molti dati disponibili.






giovedì 9 giugno 2022

Fine del covid

 Il covid nelle tre ondate con cui ha colpito l'Italia e' diventato via via meno pericoloso.

Nella prima ondata, quando ancora non erano disponibili i vaccini la mortalita' ha superato il 10 %.
L'unico rimedio era non contagiarsi.
Nella seconda ondata, con una parte della popolazione vaccinata, la mortalita' e' scesa al 2 %.
Adesso, terza ondata, la mortalita' e' allo 0.25 %.
Chiaramente oltre il vaccino, anche il virus e' diventato meno letale.
Tuttavia con i dati disponibili non e' possibile separare gli effetti del vaccino da quelli della minore letalita' causata dalle variazioni genetiche del virus.
Inoltre nell varie ondate la prevalenza della infezione e' andata via via crescendo.
Nella prima ondata si sono avuti poco piu' di 100 mila casi attivi simultaneamente.
Nella seconda ondata si sono raggiunti gli 800 mila casi e nella terza oltre 3 milioni.
Sono necessari piu' studi sia sull'effetto del vaccino che sulle variazioni genetiche del virus.


domenica 22 maggio 2022

Popolazione e costo della sanita'

Il costo della sanita' e' determinato, in maniera piuttosto puntuale, da un documento governativo emesso ogni anno attorno ad agosto.
Gran parte della spesa prevista, 122 miliardi di euro per il  2022, e' ripartita fra le regioni tenendo conto principalmente della popolazione, o in maniera generica o per fasce di eta'.
Con l'eta' aumenta la mortalita' ed anche la prevalenza delle malattie.
Il costo delle ospedalizzazioni e' un ottimo indicatore dell'insorgenza delle malattie.

La maggior parte della spesa, il 44%, e' assorbita dal sistema ospedaliero.
Utilizzando i valori indicati e ripartendo tutta la spesa secondo le fasce di eta' indicate, si puo' derivare una partizione per singolo anno.
Si osservi il picco di spesa dalla nascita ad un anno di eta', la ridottissima spesa in eta' pediatrica ed il grande aumento della spesa a partire dai 45 anni.
Tra la ottima salute, l'ospedalizzazione ed il decesso si e' un continuo di stadi diversi di morbosita', ricoveri e decessi. Diventa significativo il confronto fra decessi e costo della sanita'


Chiaramente i costi della sanita' seguono piu' l'andamento dei decessi che quello della popolazione.

Vi e' tuttavia una notevole diversita' nella rapidita' degli incrementi fra la prevalenza delle malattie e quindi dai costi della sanita' e l'aumento della mortalita' con il crescere degli anni,

La curva in nero rappresenta l'andamento della mortalita' con l'eta':raddoppia ogni 7.5 anno di incremento di eta'.
La prevalenza delle malattie segue invece la curva rossa, un raddoppio ogni 10 anni.
Questo diverso andamento e' quindi congruente con il fatto che in giovane eta' ci si ammala anche, ma la probabilità' di morire e' molto piu' ridotta che se ci si ammala in eta' piu' avanzata.
A partire dagli ottanta anni i costi della sanita' per persona non aumentano piu', emerge la popolazione longeva, quella che gode di migliore salute.

Qualche considerazione sulla popolazione italiana.
La popolazione italiana ha una struttura della popolazione unica, per la consistenza e durata del boom delle nascite durante il miracolo economico.
Nessuno dei paesi europei, ne' l'America, ne' il Giappone ha una struttura simile.
Nel 1974 i nati sono stati oltre un milione.

I pallini rappresentano i dati attuali, le curve continue rappresentano la popolazione normalizzata che piu' somiglia ai dati reali. 
La popolazione normalizzata e' data da un numero di nascite costante e dalla mortalita' uguale all'anno considerato.
Da notare le discrepanze fra i decessi attuali del 2019 e quelli previsti dalla popolazione normalizzata.
La notevole differenza di decessi di 88enni rispetto agli 89enni e' dovuta alla legge sul celibato del 1927 che negli anni successivi causo' un effimero boom delle nascite. Adesso le coorte in questione si sono praticamente estinte,
I minori decessi a partire dai 90 anni sono dovuti al fatto che la popolazione normalizzato prevede la mortalita' attuale ben piu' bassa della mortalita' che gli attuali 90enni hanno dovuto superare.

Conclusioni.
Il costo della sanita'  e' uguale al fatturato combinato di Enel, Eni e GSE (gestore servizi energetici), che sono le tre maggiori aziende in Italia
Le prime coorti del baby boom, quelle nate dal 1954 nati sono gia' nella parte della curva a  costi crescenti. La corte con il maggior di nati, quella del 1974, fra pochi anni iniziera' anch'essa la fase crescente dei costi.
O la spesa sanitaria aumenta in relazione all'invecchiamento o si avra' un reale carenza sanitaria, a meno di non migliorare rapidamente la salute degli italiani e l'efficienza del sistema sanitario.



martedì 15 febbraio 2022

Casi e mortalita'

 


Il grafico sopra da la mortalita' con riferimento ai casi settimanali.
Ogni punto rappresenta un giorno. I pallini rappresentano le settimane.
Il grafico e' aggiornato ai decessi del 13 febbraio, ma poiche' la durata media della malattia, quando e' letale, e' circa 16 giorni i casi riportato si fermano al 28 gennaio.
Le mortalita' dei contagiati del 13 febbraio non e' ancora nota, si può solo prevedere che sia in linea con l'andamento attuale della mortalita'.
Sono indicate alcune date per avere un riferimento.
Nella prima ondata la mortalita' dopo un breve transitorio iniziale, fu contenuta contenuta all'otto per cento. Il severo lock-down ha evitato il peggio.
Notare la rapida riduzione dei contagi.
La seconda ondata.
In questo caso caso la gestione non e' stata delle migliori da agosto del 2020 a novembre si sono avuti ben 7 raddoppi dei casi. Per fortuna in questo caso la mortalita' e' stata contenuta al 4 % fono a novembre ed al 1.5 % quando i casi hanno cominciato a diminuire.
Alla terza ondata sono i vaccini a determinare il calo della mortalita'  e' stato limitato tuttavia dalla presenza dei no-vax prima e poi dalla variante delta.
Adesso con Omicron sembra che il virus voglia uscire di scena.
A parte il fatto che la mortalita' di quelli in terapia intensiva e' del 25 % piu' alta che prima.
In attesa di un riscontro clinico mi prefiggo una piu' accurata analisi dei dati disponibili.
Ecco infine una previsione che sembra in linea con i dati piu' recenti.



lunedì 17 gennaio 2022

Omicron: la fine del Covid?

 Forse e' un presto per dirlo, ma Omicron sta diventando prevalente e si stanno accumulando articoli su articoli sulla sua bassa letalita' e sulla caratteristica di esercitare il sistema immunitario come fosse un vaccino.
Il primo articolo di rilievo viene dal Sud Africa ed indica una riduzione della mortalita' degli ospedalizzati di oltre un fattore 4. un altro recente articolo pone la mortalita' dei contagiati, piu' interessante della mortalita' degli ospedalizzati un fattore 16 piu' bassa delle prime varianti.
Ecco un mio esame di alcune serie di contagi e di decessi.


Il grafico richiede un po' di abilita' per essere compreso.
Il grafico seguente meno affollato e' piu' leggibile.

Il punto indica quando la variante Omicron e' diventata prevalente.
La variazione da nazione a nazione e' notevole, legata alla prevalenza dei no-vax, alla azianita' della popolazione ed alla diversa funzionalita' dei servizi sanitari.
La mortalita' tuttavia non racconta tutta la storia, occorre considerare anche il numero reale dei decessi e l'impatto delle varie norme sull'economia dei paesi coinvolti.
Alcune considerazioni sono tuttavia gia' ben fondate.
1) L'impatto positivo  della vaccinazione in Inghilterra somministrata con metodo a partire da dicembre 2020. Per oltre tre trimestri la mortalita' in Inghilterra e' oltre un fattore piu' bassa di quella degli altri paesi.
2) L'elevata mortalita' nel Sud Africa rispetto agli paesi considerati ed il crollo incredibile di mortalita' dovuto alla diffusione della variante Omicron.
3) Il modesto effetto del vaccino Sputnik. Ci si augura che adesso ci pensi Omicron a vaccinare la popolazione.
4) L'ottimo comportamento dell'Italia all'inizio della pandemia.
Mi auguro che presto si torni alla normalita'
Ringrazio Antonio Mio per i dati.



giovedì 6 gennaio 2022

Previsione al 2100

 Una previsione al 2100 e' certamente molto azzardata.
Il Covid portera' ad una accelerazione del progresso medico, ma molti altri scenari sono anche plausibili, legati al cambiamento climatico ed alla tensione crescente fra blocchi di nazioni.
Quindi piu' che una previone e' un divertante esercizio di matematica e dei bei grafici almeno per me che li fatti. Non sto neanche a illustrarli completamente.
Partiamo dal fondo, la previsione.

Cosa mostra il grafico?

mercoledì 22 dicembre 2021

Un'evidenza degli effetti dello stress

 E' chiaro a tutti che lo stress non ha effetti benefici.
L'effetto piu' appariscente e' l'influenza sul battito cardiaco.
Le frequenza cardiaca vara periodicamente in sintonia con la respirazione, tanto piu' si e' rilassati tanto migliore e' la sintonia e piu' ampia e' la variazione della frequenza
Gli ormoni rilasciati dal sistema endocrino sono il cortisol e l'adrenalina ed agiscono sul sistema sia sul nervo vago, che controlla il battito cardiaco, e sul sistema arterioso che controlla la pressione.
Vi e' un importante effetto:gli ormoni finiscono per produrre gruppi metili che si legano al DNA causando dei problemi nella loro replica.

Durante la gestazione il processo di crescita e' estremamente attivo.
Il feto raddoppia le proprie dimensioni ogni due o tre settimani.
Gli effetti dello stress materno finiscono per per avere un'influenza negativo per tutta la vita del nascituro. I nati durante la prima mondiale hanno finito per avere una vita di quasi due anni minore di quanto ci sarebbe aspettato.

Le curve che scendono rappresentano la mortalita' per eta'.
La curva superiore la mortalita' a 100 anni, quello marcata a 80 anni , quella inferiore a 40 anni.
Le curve che salgono la mortalita' per anno di nascita.
La curva marcata e' per la coorte del 1925..
Il vertice in alto a sinistra e' la coorte del 1874, il vertice inferiore il 1979.

Notare come nei 50 anni mostrati nella figura la mortalita' decresce sempre, ma non in maniera regolare. La grande ondulazione sono le coorti nate la prima guerra mondiale.
Si nota anche lo stesso effetto per i nati durante la seconda guerra mondiale, ma e' marcato dai 40 ai 50 anni dopo tende a svanire.

venerdì 17 dicembre 2021

I progressi della medicina

 La misura piu' semplice e' la riduzione della mortalita'.
Sarebbe auspicabile avere una misura della salute, ma per il momento non e' disponibile.
Il grafico che segue riassume il progresso fatto negli ultimi 50 anni.
A 50 anni e' del 3 % per anno e si mantiene sopra il 2 % fini ad 80 anni.
Le bande grigie indicano il livello di incertezza entro 5 anni.
Quasi sicuramente entro il 2025 la vita probabile degli uomini sara' 90 anni.
(Il pronostico e' ancora incerto)


giovedì 16 dicembre 2021

La coorte del 1917

 Nel post Mortalita' di coorte si e' visto che la coorte nata del 1917 nata durante la prima guerra mondiale ha avuto una vita piu' breve a causa dei danni genetici causati dallo stress materno durante la gestazione.
Tuttavia lo stress non e' sicuramente uniforme in tutta la popolazione dei nati nel 1917,
Le fluttuazioni di mortalita' consentono di separare la porzione della popalazione interessato al fenomeno. E' il 38 % che ha avuto una distribuzine di vita centrata attorno ai 67 anni, mentre il resto e' vissuto attorno a 83 anni.


La separazione della popolazione in due consente di avere un accordo fra il modello ed i dati del 1.8%.


Nel prossimo futuro sara' possibile individuare a prori la porzione della popolazione con problemi.
Proprio in questi giorni le autorita' inglese hanno reso disponibili per analisi ben 200 mil sequenze complete di DNA, per chi e' in condizione di studiarle.


martedì 14 dicembre 2021

Mortalità di coorte

 Il progresso medico riduce la mortalità anno dopo anno, la misura del progresso e' data mortalita' per ogni anno di età rilevato ogni anno. Al momento si hanno quasi 50 anni di dati della mortalità, dalla nascita fino ad oltre 110 anni.


Nel grafico sopra sono considerate le età da 72 a 90 anni, curve con pallini.
Si osservi come a 72 anni in poco piu' di 25 anni la mortalità si e' dimezzata.
A 80 anni servono quasi 50 anni, a 90 la mortalita' si dimezza in 75 anni.

sabato 23 ottobre 2021

Il Covid a confronto con le altre cause di morte

 


Al momento, 23 ottobre 2021, una ondata di contagi sta interessando l'Europa ed il mondo.
Inoltre la mortalita' delle persone contagiate e' in crescita.
In Italia con 131 mila 802 decessi siamo abbastanza vicini a raddoppiare i decessi.

martedì 19 ottobre 2021

Covid confronti internazionali

 Il Covid ha messo e sta attualmente mettendo alla prova la capacita' delle varie nazione ad affrontare l'emergenza. La prima differenza e' data dai paesi i cui leader hanno negato o minimizzato l'epideimeia incombente. Emergono poi altre differenze sul modo di affrontare il problema e la differenze di ricchezza dei vari paesi. I paesi poveri non possono consentirsi il blocco delle attivita', vi sono poi differenze nello stato di salute e del loro patrimonio genetico

venerdì 3 settembre 2021

Mortalità per Covid in Italia ed Inghilterra

Il grafico mostra i dati grezzi. 
Si sono divisi i decessi registrati per il numero di casi registrati 15 giorni prima.
Quindi l'unica ipotesi è  che la durata della malattia con esito fatale sia di 15 giorni.
Anche se riconsiderano 20 giorni l'andamento dei grafici ha solo minori cambiamenti.
Malgrado questa semplificazione si possono correlare facilmente gli andamenti con le varie misure prese e la loro efficacia.

mercoledì 7 luglio 2021

Mortalità di periodo e mortalità di coorte

 Ogni anno l'ISTAT da' la mortalità riscontrata l'anno precedente per ogni anno di età.

Il dato viene ricavato come rapporto fra i decessi e la popolazione media nell'anno di quell'età, vi può essere quindi un errore dovuto ai movimenti della popolazione.
Questa mortalità è detta mortalità di periodo.


domenica 27 giugno 2021

Più longevi delle piramidi egizie

 Alla nascita la mortalità di un neonato è confrontabile a quello di un 50enne.
Negli ultimi 50 anni il progresso medico ha ridotto questa mortalità di oltre otto volte.
Tuttavia è la formazione del sistema immunitario ad avere gli effetti maggiori.


Dati da Demo Istat, elaborazione G. Ferla

venerdì 18 giugno 2021

Andamento della mortalità per varie cause

Rendo un po' chiaro quanto recentemente sottoposto al prossimo congresso medico SIGG (geriatria). Mortalità per varie cause
Le varie cause di morte hanno un incremento con l'età di tipo esponenziale, cioè raddoppiano ogni 5  o 6 anni.
Il Covid ha messo in evidenza come un raddoppio ogni cinque anni finisce per risparmiare i giovani. Le altre cause di morte hanno un tempo di raddoppio più lungo circa 6 anni.
Può sembrare una differenza modesta, ma non lo è.

giovedì 10 giugno 2021

Covid, mortalità nel 2020

 Quest'anno l'Istat ha pubblicato, con grande anticipo, rispetto ai tempi usuali, dati di popolazione e mortalità del 2020. Si possono analizzare i dati anche a livello di singolo comune.

giovedì 21 gennaio 2021

 Covid 21 gennaio 2021.

Mortalità per Covid.
Ieri in Inghilterra si sono avuti 1820 decessi per Covid.
La BBC ha fatto di tutto per far capire la gravità della situazione.
Ha mostrato le celle frigorifere di un ospedale piene di cadaveri, infermiere in lacrime per lo sconforto.

Per avere un riferimento numerico occorre tenere presente che i decessi giornalieri per tutte le altre cause sono mediamente 1745, quindi nella giornata di ieri ogni 10 decessi 5 sono stati per Covid.
Al momento attuale siamo all'undicesimo mese dall'inizio dell'epidemia, possiamo quindi ragionevolmente confrontare i dati dei decessi  per Covid con quelli della mortalità per tutte le altre cause e confrontare come sono andate le varie nazioni.
Si tratta sempre di un confronto sommario in quanto la mortalità dipende molto dalla distribuzione della popolazione per età.
In Italia la mortalità senza Covid è di 10.9 decessi per mille abitanti e l'età' media della popolazione è 45.6 anni, in Inghilterra si hanno 9.5 decessi con una età media di 40.3 anni, in Perù 5.9 decessi con un'età media di soli 29.6 anni.
Per il Covid la mortalità aumenta di un fattore due ogni 5 anni di maggiore età.



Il grafico mostra un confronto fra alcune nazioni.
La dimensione della bolla è proporzionale alla mortalità per mille abitanti.
Lungo una linea verticale si possono confrontare le nazioni con popolazione circa uguale.
Fra 8 e 12 milioni di abitanti abbiamo Hong Kong, il Belgio, la Repubblica Ceca.
Il numero dei decessi cambia di quasi di un fattore1000. Risulta veramente difficile capire differenze cosi grandi. Ancora meglio la Cina, Singapore, Nuova Zelanda.
Gli  paesi europei sono allineati con una mortalità da 1 a 1.4 decessi per mille.
Fanno eccezione, non presenti nel grafico, la Germania. 0.6 decessi per mille e la Danimarca con solo 0.3 decessi per mille.
Chiaramente i valori nazionali sono le medie fra varie regioni.
Gli Stati Uniti sono allineati con l'l'Europa a 1.3 decessi per mille abitanti, ma si hanno 2.3 decessi nel New Jersey 9 milioni di abitanti, 2.2 decessi a New York con 19.5 milioni di abitanti.
In totale si hanno 18 Stati con mortalità più alta che gli stati europei.
La California con 40 milioni di abitanti ha 0.9 decessi per milioni di abitanti.
Notevole la ridotta mortalità in India