domenica 27 luglio 2014

Andamento del mercato azionario in USA

Bill Gross e gli investimenti in bonds

Scopo del lavoro è quello di trovare qualche caratteristica che consenta di fare delle previsioni [1] sull’evoluzione del mercato.
Chiaramente è del tutto impossibile fare delle previsione con dei dati chiusi, cioè senza metterli in relazione con i parametri che li influenzano, primo fra tutti la disponibilità di risorse finanziarie, sia interne al sistema (distribuzione di dividendi) che esterna (Quantitative Easing, cioè l’immissione nel mercato di nuova moneta da parte delle banche centrali).
Il grafico seguente

Per far questo ho provato ad utilizzare una evoluzione dei filtri di Kalman, che ho sviluppato per lo studio dei cicli di mercato dei semiconduttori, ancora non ben documentata. L’artificio principale è quello di aumentare la banda passante nei punti via via che ci si avvicina all’inizio o alla fine dei dati. Comunque mi riprometto di documentare la tecnica sviluppata.
Altro punto importante è quello di considerare i dati dell’andamento giornaliero del mercato come isolati.
Per eliminare il tempo si utilizza lo stesso artificio utilizzato in termodinamica per i diagrammi di fase: ciò metto i dati in relazione alla loro derivata[2].
Una difficoltà è quella di avere i dati in forma digitale, per il momento l’unica fonte gratuita è la Federal Reserve Economic Data, che tuttavia dà i dati giornalieri solo per gli ultimi 10 anni. Ecco il risultato

Il grafico non sarebbe per niente visibile senza un buon filtro, per togliere le variazioni non significative.
Per come è costruito, il grafico va percorso in senso orario.
La prima cosa da notare è che i dati del 2010 sono praticamente coincidenti con quelli del 2004, che segna la fine del ciclo iniziato alla fine del 2000. Da notare che dopo un solo anno di crescita molto forte, il 2006, ha inizio il grande ciclo della recessione, finita nel 2010. In 5 anni l’indice di borsa si è portato da quota 10500 a quota 17000.
Alla crescita della valorizzazione della borsa ( quasi il 12% per anno) è ben maggiore del miglioramento dei parametri fondamentali delle società quotate.

[1] Credo invece che si possa dimostrare la non prevedibilità delle crisi.
Alla pari della matematica dove Godel ha dimostrato che in sistema coerente esistono delle proposizioni che non possono essere dimostrate né vere né false o della fisica dove il principio di indeterminazione di Heisenberg che impone un limite alle precisione di grandezze coniugate, così l’evoluzione di sistemi complessi non è prevedibile perché di fatto il sistema non è mai chiuso, per cui vi sono cause esterne che rendono l’evoluzione non sempre prevedibile.
[2] Nella scelta di un azione su cui investire un metodo semplice è quello di confortarne l’andamento con quello dell’indice della borsa, occorre tuttavia liberarsi della data di riferimento.