G. Ferla, G. Carnazzo, D. Maugeri SIGG 67 esimo congresso.
La mortalita' da oltre un secolo e' in continua riduzione.
Negli ultimi 50 anni la mortalita' e' documentata molto bene da Istat ed i dati sono facilmente accessibili.
Sono definiti due tipi di mortalita': la mortalita' di periodo e la mortalita' di coorte.
La mortalita' di periodo e' quella che si osserva ogni anno per tutte le eta'.
Rappresenta la popolazione nel suo insieme in dato anno di calendario, non segue i singoli individui.
Nell'asse orizzontale sono gli anni per cui sono disponibili i dati Istat, nell'asse verticale e' indicata la mortalita' per le varie eta'. La curva in basso, in grassetto, e' relativa a 40 anni. Le curve intermedie in grassetto sono relative a 60 ed 90 anni, la curva in alto e' quella dei 100 anni, ogni curva e' un anno di eta'.Negli ultimi 50 anni la mortalita' e' documentata molto bene da Istat ed i dati sono facilmente accessibili.
Sono definiti due tipi di mortalita': la mortalita' di periodo e la mortalita' di coorte.
La mortalita' di periodo e' quella che si osserva ogni anno per tutte le eta'.
Rappresenta la popolazione nel suo insieme in dato anno di calendario, non segue i singoli individui.
La caratteristica saliente e' che tutte le curve sono in calo, cioe' la mortalita' decresce per tutte le eta'.
La seconda caratteristica, molto vistosa, e' la specie di onda trasversale.
E' dovuta al soprapporsi di due fatti molto diversi, la prima guerra mondiale e l'epidemia "La spagnola", virus A H1N1, che colpi' la popolazione dal 1918 al 1920.
Come in tutti i casi di malattie, le persone che muoiono sono quelle che hanno anche anche altri problemi, quelli che sopravvivono hanno salute migliore e quindi una minore mortalita'.
Questo la parte discendente dell'onda.
La parte che sale, mortalita' crescente, e' invece dovuta ad un effetto completamente diverso.
Lo stress genera delle tossine che interferiscono praticamente con tutte le funzioni vitali.
Durante la gravidanza il feto ha una crescita rapidissima, il DNA genera e fa crescere tutti gli organi, ma la metilazione del DNA fa si che si generino molti errori che poi nell'arco della vita finiscono per aumentare la mortalita'.
Per completare la parte positiva che si puo' dedurre dal grafico osserviamo che la mortalita' si va riducendo anche a cento anni.Di fatto da 40 a 75 anni la riduzione e' di oltre il 2.5% per anno.
In 50 anni la mortalita' ha finito per dimezzarsi e si puo' prevedere che il progresso medico continuerà ancora ed il ritmo di riduzione e' destinato a crescere.
Il Covid infatti ha promosso una enorme attivita' di ricerca, inoltre la medicina "ad personam", la cosiddetta medicina di precisione e lo sviluppo di tessuti artificiali, che consentono uno sviluppo di farmaci piu' mirato, inducono a supporre che lo sviluppo della medicina avra' una ulteriore accelerazione.
La mortalita' di coorte.
La mortalita' di coorte e' quella che interessa ognuno di noi, riguarda la mortalita' delle persone nate in un dato anno. E' possibile avere tutti i dati solo per le generazioni scomparse, per quelle in vita si puo' conoscere solo la mortalita' degli anni trascorsi. Per il resto si possono solo fare delle previsioni, che risultano difficili per l'accelerazione del progresso attualmente in corso.
La mortalita' di coorte e' quella che interessa ognuno di noi, riguarda la mortalita' delle persone nate in un dato anno. E' possibile avere tutti i dati solo per le generazioni scomparse, per quelle in vita si puo' conoscere solo la mortalita' degli anni trascorsi. Per il resto si possono solo fare delle previsioni, che risultano difficili per l'accelerazione del progresso attualmente in corso.
Nel grafico sopra sono evidenziate le coorte.
La coorte piu' vecchia per cui si hanno dati e' la coorte nata nel 1874, ma si ha un solo dato, la mortalita' a cento anni. Il dato e' rappresentano dal punto in alto a sinistra.
Dal 1984 al 1921 le coorte possono considerarsi estinte. La mortalita' della coorte nata nel 1921 e' rappresentata dalla curva in verde grassetto.
La coorte piu' vecchia per cui si hanno dati e' la coorte nata nel 1874, ma si ha un solo dato, la mortalita' a cento anni. Il dato e' rappresentano dal punto in alto a sinistra.
Dal 1984 al 1921 le coorte possono considerarsi estinte. La mortalita' della coorte nata nel 1921 e' rappresentata dalla curva in verde grassetto.
La coorte piu' giovane, presente nel grafico, e' quella nata nel 1981, per la quale si ha solo la mortalita' a 40 anni.
Da notare come la mortalita' aumenta esponenzialmente con l'eta', malgrado il fatto che le coorti incontrano, via via che invecchiano, un maggiore progresso medico.
Ancora piu' significativo e' l'impatto delle problematiche stagionali, come le ondate di caldo o ancora piu' visibile l'impatto del Covid.
Da notare come la mortalita' aumenta esponenzialmente con l'eta', malgrado il fatto che le coorti incontrano, via via che invecchiano, un maggiore progresso medico.
Ancora piu' significativo e' l'impatto delle problematiche stagionali, come le ondate di caldo o ancora piu' visibile l'impatto del Covid.
Per vedere bene come l'anno di nascita influenzi la mortalita' occorre riportare la mortalita' in funzione dell'anno di nascita.
Le curve discendenti rappresentano la mortalita' in anno di calendario.
La curva piu' in alto e' relativa al 1974, la curva piu' in basso e' relativa a 2021.
Via via che si considerano coorte piu' giovani la mortalita' decresce.
L'effetto della prima guerra mondiale e' molto chiaramente visibile, a tutte le eta' le corte nate durante la prima guerra mondiale hanno una mortalita' maggiore.La curva piu' in alto e' relativa al 1974, la curva piu' in basso e' relativa a 2021.
Via via che si considerano coorte piu' giovani la mortalita' decresce.
Anche a cento anni cioe' nel nel 2018 il fatto di essere nati durante la guerra e' ben visibile.
Il grafico sopra rappresenta l'evidenza migliore dell'influenza dell'ambiente sul patrimonio genetico.
Ovviamente quello che si osserva e' una media.
Solo una parte della popolazione ha il patrimonio genetico influenzato dagli effetti bellici.
Solo una parte della popolazione ha il patrimonio genetico influenzato dagli effetti bellici.
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