Era questo il titolo di un editoriale della seconda meta' degli 70 del Corriere della Sera.
Circolavano in quel periodo i mini assegni.
Le banche si arrangiavano come potevano per supplire al fatto che la zecca non riusciva a far fronte alle richieste, perche' le innovazioni antifalsificazione apportate avevano allungato i tempi di lavorazione.
Alla zecca lavoravano, ad un solo turno, circa 50 persone.
Occorreva introdurre un secondo turno.
Secondo l'editorialista i ministri dell'epoca non sarebbero stati in grado di gestire un'osteria.
La circolazione degli assegni duro' infatti piu' di due anni.
La cosa stranamente mi divertiva, perche' ST, nello stesso periodo, passava all'orario continuativo, cioe' introduceva il turno di notte, non solo ad Agrate, Milano, ma anche a Catania.
Quarantacinque anni dopo siamo nella stessa situazione, questa volta per il rinnovo dei passaporti.
La richiesta e' aumentata da 1.8 milioni di nuovi passaporti per anno del periodo pre pandemia a, forse, tre milioni di adesso.
La procedura per il il rinnovo e' semplice:
- compilazione di un modulo
- fotocopia della carta di identita'
- versamento di 42.50 € al Ministero dell'Economia e Finanze
- acquisto di una marca da bollo di 73.50 €
- eventuale pagamento al portalettere di 8.20 € per la consegna a domicilio.
La difficolta' consiste nel fatto che, per avere l'appuntamento alla questura per la consegna dei documenti, i tempi di attesa superano i quattro mesi praticamente in tutta Italia.
La procedura e' praticamente immutata da oltre 20 anni.
Se gestita da un privato la procedura, con un fatturato di 200~300 M€ per anno, darebbe luogo ad un grosso profitto ed a molte innovazioni.
Il tempo di acquisizione dei dati ed impronta digitale e di meno di 10 minuti ma potrebbe essere grandemente ridotta.
Tutti i dati richiesti sono infatti disponibili presso la pubblica amministrazione.
Non si capisce inoltre perche' vi debbano essere tre diverse forme di pagamento e perche' chi riceve le richiesta non possa ricevere il dovuto.
Ormai tutti riescono ad eseguire transazioni finanziarie in maniera digitale.
Anche l'acqisizione delle foto potrebbe essere semplificata.
Alla palestra del paesino dove vivo rilasciano il badge con la foto fatta con una camera collegata al PC.
A Shangai si pagano i mezzi di trasporto con il riconoscimento facciale.
La digitalizzazione della foto 35x40 non fa molto senso, dovrebbe essere trasferito il file digitale.
Non capisco poi la distruzione delle impronte digitali, fatta dopo l'acquisizione.
La stampa delle 48 pagine del passaporto di cui due personalizzate non dovrebbe essere un problema, visto che il formato e' unificato per tutta l'Europa.
Molte altre semplificazione sono possibili. Parte del lavoro potrebbe essere svolto dalle tabaccherie.
Oltre ai costi sopportati dalla pubblica amministrazione vi e' da considerare il tempo fatto perdere al cittadino.
In una societa' moderna e' essenziale che la pubblica amministrazione segua il progresso tecnologico e si ponga l'obiettivo di migliorare il servizio che offre.
La pubblica amministrazione e' un freno molto forte allo sviluppo dell'Italia.
Non e' comunque solo l'Italia che fallisce i propri obiettivi, in Inghilterra il servizio sanitario tiene in attesa di interventi chirurgici decina di migliaia di pazienti oltre due anni.